Il SS. Salvatore viene in genere rappresentato a mezza figura con un libro aperto o chiuso nella sinistra e in atto di benedire con la destra. E' caratterizzato dal nimbo con la croce in cui spiccano le lettere Ο ΩΝ - colui che sono – (Esodo 3,13-14). Il colore bruno della tunica simboleggia la natura terrena , l'umanità; l'azzurro del imation la sua natura divina.
La barba è di norma corta e ben curata
L'appellativo che talvolta appare in alcune icone (Philanthropos, Psicosostis...) non identifica un "tipo", ma ha carattere puramente devozionale.
Eccezionalmente Cristo può essere raffigurato a figura intera.
Pantokrator (Signore dell'universo) Il Cristo Pantocratore è in genere raffigurato nella cupola o nel registro superiore del catino absidale delle chiese bizantine
Cristo in trono E' rappresentato a figura intera seduto su un seggio più o meno ricco. Indossa la tunica e l'imation.
Gran Sacerdote o Re dei Re Anche in questa icona Cristo appare in genere a figura intera e seduto in trono, ma indossa i paramenti episcopali: mitria e omoforion. A volte la medesima icona reca entrambe le iscrizioni: Gran sacerdote e Re dei Re. Questa icona viene spesso collocata sul dossale del trono del Vescovo.
Si noti che la mitria è entrata in uso per i Vescovi bizantini solo dopo il XV sec., quindi le icone che la recano non possono che essere successive.
Cristo Vescovo o Sacerdote E' una iconografia rara, e del tutto scomparsa nel XII sec. Cristo è rappresentato imberbe o con una barba cortissima e vestito di tunica e imation.
Stavrosis (Crocifissione) Quello presentato è un Calvario, ovvero la scena della crocifissione posta sulla sommità dell'iconostasi.
Per la rappresentazione della Crocifissione vedere la pagina dedicata alle feste mobili.
Anapesson E' una rappresentazione di Gesù infante reclinato sul fianco destro e come addormentato, ma con gli occhi aperti. Può essere fiancheggiato da due angeli in preghiera o recanti gli strumenti della passione. È una prefigurazione della Passione: si ispira a Genesi 48:9 (Giuda è un cucciolo di leone...) e a bestiari medioevali secondo i quali il leone dorme con gli occhi aperti e, uscito dal ventre materno morto, viene portato alla vita dal padre in tre giorni.
Si noti che in alcune casi l'infante è rappresentato erroneamente con gli occhi chiusi.
Emmanuele Gesù è rappresentato come giovane uomo senza barba, le icone moderne in realtà raffigurano un bambino.
Grande umiltà (akra tapeinosis) o Uomo dei dolori
La figura di Cristo, morto, con gli occhi chiusi il capo reclinato e le braccia incrociate si eleva dalla tomba. Può essere affiancato da angeli che ne sorreggono le vesti o i simboli della passione, od anche dalla Madre e Giovanni. È un tema iconografico che appare in oriente nel XII sec.
"Non piangere per me, o Madre, vedendo nella tomba il Figlio che senza seme hai concepito in grembo: perché io risorgerò e sarò glorificato, e poiché sono Dio, incessantemente innalzerò nella gloria coloro che con fede e amore magnificano te."
Μὴ ἐποδύρου μου Μῆτερ, καϑορῶσα ἐν τάφῳ, ὃν ἐν γαστρὶ ἄνευ σπορᾶς, συνέλαβες Υἱόν, ἀναστήσομαι γὰρ καὶ δοξασϑήσομαι, καὶ ὑψώσω ἐν δόξῃ, ἀπαύστως ὡς ϑεός, τοὺς ἐν πίστει καὶ πόϑω σὲ μεγαλύνοντας."
(dall'ode 9 dell'Orthros del Santo e Grande Sabato)
Al tema della Pietà appartiene anche una rappresentazione non frequente, attestata a Docheiariou, di cui riportiamo una versione moderna dipinta da M. Berger per la cappella interna del Pontificio Collegio Greco in Roma:
Cristo appare effigiato due volte, in alto sul trono e in basso nella tomba. E' questo il nome della raffigurazione. I profeti Giacobbe ed Isaia recano cartigli con scritte.
Ai piedi dell'immagine è effigiato il committente p. Oliviero Raquez, all'epoca Rettore del Collegio.
Mandylion L'icona del mandylion riproduce la miracolosa immagine di Edessa acheropita, cioè non fatta da mano d'uomo. Rappresenta il solo volto di Cristo riprodotto su un drappo, talvolta questo è retto da due angeli.
Secondo la tradizione questa immagine si sarebe miracolosamente riprodotto su una lastra di terracotta utilizzata per coprirla. Questa nuova immagine prende propriamente il nome di keràmion o keramìdion. Differisce dalla precedente perché non vi è rappresentato il telo di stoffa, ma una tegola o un muro.
Spesso mandylion e keramidion sono rappresentati su due pareti opposte.
Vera vite (ampelos) Io sono la vite, voi i tralci... (Giov. 15,5)
Angelo del Grande Consiglio (LXX Isaia 9:6) è un tipo iconografico molto raro. Il Salvatore è riconoscibile per il nimbo a forma di croce.
Anziano (o Antico) dei giorni E' in Daniele (7,9) "il suo vestito era candido come neve e come lana pura erano i capelli della sua testa" un appellativo del Messia. Talvolta la figura di Cristo con barba e capelli bianchi è triplicata a rappresentare la Ss.ma Trinità.
A sinistra un affresco georgiano del XIV sec.
L'encausto a destra del VII sec. dal Sinai, unisce i capelli e la barba bianca dell'"Anziano dei giorni" all'iconografia tradizionale del Cristo in trono. L'iscrizione riporta invece il nome Emmanuele.
Nymphìos (sposo) "Ecco che viene lo Sposo nel mezzo della notte... "(dall'ufficio del nymphìos della Grande Settimana.). E' una icona di origine liturgica, creata per l'esposizione nei primi tre giorni della Grande Settimana.
"Mi hanno spogliato delle mie vesti,* mi hanno rivestito di una clamide scarlatta;* hanno posto sul mio capo una corona di spine,* e mi hanno messo nella destra una canna:* perché io li spezzi come i vasi del vasaio.*" (Dall'Ufficio della Passione.)
Deesis (preghiera) Questa icona rappresenta la preghiera che la Madre e S. Giovanni rivolgono al Cristo in trono o sulla Croce. Talvolta le singole figure sono dipinte su tavole separate.
Ai personaggi indicati si possono aggiungere altri santi, particolarmente nelle iconostasi, si parla allora di grande deesis.
Melismos Rappresentazione di Gesù infante, coricato sull'altare e coperto dai veli liturgici. Simbolizza realisticamente la transustanziazione del pane e del vino. E' un'iconografia nata al termine del XII sec.
Trinità Le rappresentazioni esplicite della Ss.ma Trinità non sono frequenti (La Trinità in effetti appare nell'icona del Battesimo di Gesù). In genere viene raffigurata nella forma di tre Angeli seduti attorno ad un tavolo. Sono i tre visitatori di Abramo (Gen. 18,1). Se vi appaiono altri personaggi quali i servitori che preparano il banchetto viene più propriamente definita Filoxenia (ospitalità) di Abramo.
La Trinità del Nuovo Testamento è un "tipo" iconografico più raro. Presenta le Tre Persone in una forma più "occidentale". Per quanto formalmente disapprovato o formalmente proibito è rimasto in uso.